Giovedì 16 dicembre 2021 (Pontificia Università della Santa Croce, Aula Álvaro del Portillo), si è svolta la cerimonia di Consegna del Premio giornalistico "Giuseppe De Carli", giunto alla 6ª edizione e promosso dalla omonima Associazione "Giuseppe De Carli", con la collaborazione dei Comitati "Informazione, migranti e rifugiati", “Giornalismo e tradizioni religiose” e della Facoltà di Comunicazione Istituzionale dell'Ateneo.

Laura Galimberti (RomaSette.it), Stefano Leszczynski (Radio Vaticana), Giammarco Sicuro (Tg2 Rai),Sara Lucaroni (Avvenire): i giornalisti insigniti del Premio. 

La cerimonia, dopo i saluti istituzionali del prof. Daniele Arasa (decano della Facoltà di comunicazione) e del prof. Giovanni Tridente (vice presidente dell'Associazione De Carli), è stata introdotta da una tavola rotonda sul tema "Dalla pandemia al cammino sinodale per una Chiesa dell'ascolto". Ne hanno discusso sr. Nathalie Becquart, sottosegretaria del Sinodo dei Vescovi, Andrea Gagliarducci, vaticanista di EWTN/Aci Group e Jaime Cárdenas, docente della Facoltà di Comunicazione della Santa Croce. A moderare i tre relatori, Alessandra Ferraro, caporedattore Rai.

Laura Galimberti si è aggiudicata la vittoria nella sezione "Chiesa e pandemia".

La sezione "Comunicazione e migranti" ha visto un ex aequo: Stefano Leszczynski (Radio Vaticana) con Non mi chiamo rifugiato. La storia di Moussa fuggito dal Mali Giammarco Sicuro (Tg2 Rai) con il servizio L’accampamento dei bambini.

Leszczynski ha proposto, con la narrazione dell’odissea del giovane Moussa, una nuova forma di comunicazione delle storie di migrazione: non solo testimonianze di rifugiati ma narrazioni ricche di approfondimenti, empatia e informazione, con grande forza comunicativa, completezza e accuratezza.

Il giornalista Rai Giammarco Sicuro è stato premiato per un servizio dal notevole impatto comunicativo, dal momento che i video sono stati girati direttamente dall'autore nei luoghi oggetto del racconto. Magistrale la scrittura della sceneggiatura, efficace la denuncia delle vessazioni burocratiche, il ruolo dei Cartelli nel decidere vita e morte di tante persone disperate, lo strazio delle famiglie divise.

La terza sezione - "Informazione e tradizioni religiose" - ha premiato Sara Lucaroni (Avvenire) con l'articolo La famiglia icona dell'esodo yazida ha ritrovato casa. Attraverso questa vicenda privata, i cui protagonisti sono presentati nella loro dimensione individuale, l'autrice riesce a far rivivere la tragedia collettiva degli Yazidi, con mirabile precisione nella ricostruzione degli eventi, partecipazione umana, stile coinvolgente e forza comunicativa.

Nel corso della cerimonia sono intervenuti anche Luca Collodi, caporedattore di Radio Vaticana Italia, in rappresentanza dei giurati della sezione "Chiesa e pandemia", Giovan Battista Brunori (RAI) in rappresentanza della sezione Giornalismo e tradizioni religiose, ed Aldo Skoda (Pont. Università Urbaniana) in rappresentanza della sezione Informazione, migranti e rifugiati. 

Raffaele Iaria (Fondazione Migrantes) del Comitato Comunicazione e Migranti, e Francois Vayne (Ordine Santo Sepolcro Gerusalemme) del Comitato Giornalismo e Tradizioni religiose, hanno consegnato i premi.  

In questo link è possibile vedere la galleria fotografica dell'evento.

In questo link vincitori e motivazioni